In un periodo di incertezza economica come questo, si potrebbe pensare che il modo migliore per assicurarsi una rendita, sia di accumulare, mettendo da parte un gruzzoletto per la propria pensione.
In realtà, c’è un modo più sicuro da una parte, più rischioso dall’altra: investire all’estero.
Investire all’estero è, da un lato, rischioso, in quanto bisogna tenere conto di molteplici fattori e varianti, ma allo stesso tempo sicuro in quanto che si tratti di un privato o di un’azienda che decide di far fruttare il proprio business all’estero, le probabilità di guadagno diventano più certe e numerose.
Ecco perché è fondamentale conoscere quali sono i fattori da considerare per non buttare all’aria i propri sforzi.
Come scegliere il paese giusto
Come vediamo tutti i giorni nella Borsa, le condizioni politiche di un paese influenzano ampiamente l’andamento dei mercati, per cui se si intende investire all’estero, bisognerebbe prima di tutto chiedersi quale sia il paese più sicuro.
Paesi come il Brasile, ad esempio, con un alto tasso di turismo, sembrano promettenti, ma l’altra faccia del Brasile, quella povera e politicamente instabile, rischia di mandare tutto all’aria.
Le grandi multinazionali sono abituate a fare di questi freddi calcoli, e anche senza uno stuolo di consulenti a cui rivolgersi, il singolo può fare lo stesso, seppure in minima scala.
Per investire all’estero non basta prendere un mappamondo, chiudere gli occhi, e puntare un paese a caso, occorre conoscere le realtà interne, quello che succede a livello politico, sociale, ed economico, altrimenti l’investimento rischia di essere un salto nel buio da cui poi sarà difficile risalire.
Scegliere un paese estero in cui investire solamente basandosi sul fatto che le vacanze passate lì sono state stupende, è una mossa altrettanto azzardata.
La situazione geo-politica ed economica di un paese non sempre si rispecchia nel turismo.
Per conoscere le realtà interne del paese estero, come suggerito anche dal portale investinaustria.at esperto nel creare e sviluppare il business di quelle aziende che desiderano trasferirsi in Austria, in cui investire, occorre, bisogna vivere almeno per qualche tempo in quella determinata realtà onde andare a capirne le dinamiche, i fattori di sviluppo, le politiche e gli approcci commerciali.
Quali sono gli elementi su cui puntare
La Banca Mondiale stila annualmente una classifica dei dieci migliori paesi in cui sarebbe più conveniente investire, tenendo conto di svariati fattori, tra cui:
- tempi necessari per l’allaccio delle utenze;
- tempi della giustizia in caso di contenzioso;
- procedure e tempi per avviare e concludere un rapporto di lavoro.
Secondo questi parametri, si potrebbe pensare che i miglior paesi a cui guardare per investire all’estero siano quelli europei.
Al di là di alcune eccezioni, quali ad esempio l’Austria, la Danimarca, la Finlandia e il Regno Unito, secondo la classifica della Banca Mondiale, migliori paesi per investire sono asiatici: Singapore, Hong Kong, Corea del Sud.
Naturalmente questa classifica non può essere l’unico fattore su cui basarsi per scegliere dove investire all’estero: è sempre bene tenere conto di ciò che abbiamo menzionato sopra, e abituarsi a percepire quel paese dove si deciderà di investire come proprio.
Solo così si riuscirà a ricavarne il giusto
profitto per cui valga la pena sforzarsi.